24 settembre 2008

Oh bella cià-bella cià

L'altra mattina son andata al lavoro
oh bella ciao bella ciao
bella cià cià cià
e per l'occasione ho deciso di sfoggiare il mio nuovo vestito verde
che i colleghi appena m'hanno visto hanno esclamato
"Anvedi chi cce stà!!Peter Pan!!"
Son soddisfazioni.
Ora
al lavoro sono praticamente l'unica donna
nonchè la più piccola
nonchè l'ultima arrivata
nonchè piccola e nera
tutte queste cose
sommate
fan sì che gli amorevoli colleghi
abbian sviluppato nei miei confronti
un misto di:
senso fraterno di protezione
che raggiunge picchi riscontrabili manco a Vibo Pizzo
e di "sottile" cameratismo maschio
la cui dabbenaggine ancora mi sbalordisce.
Il tutto si manifesta giornalmente
e assume di volta in volta dubbie sfumature
che si son affinate col tempo
acquistandone in precisione ed estro.
I premurosi colleghi son quindi capaci di
attendere la mia uscita dal negozio
di sabato sera
roba che di solito sguscian via come capretti davanti al mattatoio
solo per vedere quello che credon essere il mio ragazzo
solo per poterlo minacciare
"Ma solo un pochino Chicca"
in via del tutto preventiva
"Che 'nsè sàmmai po' servì!"
Solo per poterlo vedere
"Che se nun ce stà bbene c'è sempre er cuggino de Ercole...
sì, quello dell'autolavaggio...
sì, quello che va a bè ar bare tutte le sere
sì,quello che se ggioca pure su madre ai grattevvinci
sì...
vabbeh sinnò c'è er cuggino de Peppe er panzanella!"
Solo per presentarsi a lui
e riservarsi il diritto sacrosanto
di commentare a piedelibero e gamba tesa
ed emettere, eventualmente-ma anche no-
il loro unanime consenso.
Fortunatamente stavolta sono riuscita
(quasi)
ad evitare ciò
causando però il malcontento popolare
ed alimentando una sistematica richiesta
di accurati elementi su cui basare
perlomeno
un miraggio di giudizio.
Peccato che
gli accurati elementi
mancano pure alla sottoscritta.


Probabilmente son arrivati alla mia stessa
conclusione.




Sottofondo musicale:
"Occhi bassi"
TARM

Nella foto
una Chicca
d'altri tempi.

29 giugno 2008

Ed è ancora buio

E aver voglia di scendere
Per riuscire nuovamente a perdersi
E aver voglia di scendere
Ovunque
Che ovunque può esser tutto
O un nuovo nulla a cui abbandonarsi.

E cercare nuove uscite
Ma trovare nuove strade
Per entrare di nascosto
E baci per arrendersi
E baci per abbandonarmi.


E affacciarsi per cercar la notte
Ma trovare solo buio
E di nuovo tornare a vedere
E di nuovo tornare a te.




10 giugno 2008

Esci di casa di mattina

Esci di casa di mattina
e con passo oscillante affronti la strada
e con gesti malfermi chiudi il portone
che sennò dicono che lo lasci sempre aperto
che sennò scappano i cani
e entrano gli zingari
e pensi che se dovessi scegliere in base al fetore
lasceresti il cancello aperto
e per l'ennesima volta scacci il solito pensiero
"Cazzo,quasi-quasi.."
Esci di casa di mattina
con piacere noti che il tempo sembra esser migliorato
ma appena ti sfiora la bozza di codesto pensiero
si affacciano le prime gocce
che poi diventano goccioloni
che poi diventano definitive secchiate d'acqua
intense e violente
ecchediotefulmini se hai un ombrello con te.
Esci di casa di mattina
e cominci a correre come un centometrista
dritta verso la meta
peccato che
la meta
non ricordi dove l'hai parcheggiata.
Esci di casa di mattina
e nel mezzo del cammin della tua via
ti fermi un po' inviperita
che la tua macchina è smarrita
così hai il tempo di notare
un fatto curioso e anormale
c'è una fila insolita di macchine
ammassata innanzi ai tuoi occhi
e gente che con enfasi si scaglia sui clacson
e accidenti che volano come asini
e madri che lanciano i propri figli
al di là della cortina di ferro
che sennò fanno tardi a scuola.
Così ti avvicini curiosa
per vedere la fonte del dramma
e noti con divertito stupore
che c'è una auto
proprio in mezzo alla carreggiata
una sola piccola auto
ma proprio in mezzo
e proprio ferma
e proprio vuota
che blocca il traffico.
Così ti rincuori
pensando alla brutta sorpresa
che attende il proprietario della macchina
quando uscirà anche lui di casa.
Così ridi
pensando a come giustificherà il fatto
di fronte alla collera popolare
e alle madri
che gli lanceranno contro i figli
al di là della cortina di ferro.
Così ti avvicini curiosa
e noti un fatto strano
una certa somiglianza
un vago sentore di appartenenza
un qualcosa di già visto.
Così guardi meglio
e pensi
"Ma guarda...
la stessa macchina
lo stesso colore
lo stesso paraurti
le stesse ammaccature
...
la stessa targa..."
Esci di casa di mattina
e vorresti non esser mai uscita.


26 marzo 2008

Con astuzia e perizia...

Passi a prendermi
Puntualità è il tuo secondo nome
Ed è così che ti chiamo
Che il primo ancora non l'ho capito
E quando lo sbaglio
Per l'ennesima volta
Fingo di farlo apposta.
Dove mi porti
Dici
è una sorpresa...
O almeno
Lo sarebbe stata...
Peccato che:
Ho indovinato subito il posto
con necessaria superficialità,
Peccato che
C'ero stata la settimana passata
E non con un'amica
Come ti ho detto...
Ma sopratutto
Peccato che
Ti sei perso
E ti ci ho dovuto condurre io.
Insomma
Un gran bel peccato.
Almeno il posto è accogliente
E lo è anche il cameriere
Ed è sopratutto questo
a darmi il conforto necessario
Per superare indenne la serata.
Avresti dovuto dargli una mancia più alta.
Avresti dovuto.
Ma non temere
Ci esco la settimana prossima
Lo ripagherò
In un modo
O in un altro.

...Ed unendo sempre un poco di furbizia...
riescon sempre a fuggire
e nel nulla sparire.

06 febbraio 2008


Con te
non ci sarà mai un futuro.
Con te c'è un passato
fatto di sguardi poggiati dove non dovevano
ma di mani sempre al posto giusto.
Con te
c'è un oggi senza tempo
e senza ma.
I se
ancora una volta
sono io a metterli.